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Volano stracci nel mondo del vino trentino. Dopo la rottura con l’assessorato all’Agricoltura e la Camera di Commercio, per i Vignaioli arriva anche la stagione dei sospetti e delle lettere anonime. Se si trattasse solo di una questione privata, pazienza. Ma di privato nella frattura che si è consumata nel sistema vitivinicolo trentino non c’è nulla. La questione è una questione pubblica. Che interroga e coinvolge la politica, l’economia e il conto corrente, presente e futuro, di migliaia di famiglie trentine. Qualcuno qui ha perso la testa, qualcun altro (la politica) non ha saputo, nemmeno lontanamente, interpretare il ruolo che gli competeva. Il giocattolo si è rotto, o sta per rompersi, e, come accade sempre in questi casi, corvi e avvoltoi cominciano a svolazzare all’orizzonte alla ricerca di capri espiatori e di vittime sacrificali. In questi giorni, alcuni vignaioli sono stati vittime di iniziative diffamatorie di matrice anonima. Pubblichiamo qui sotto il testo di uno scritto senza mittente indirizzato ad uno dei grandi vecchi della spumantistica trentina, Leonello Nello Letrari. Vittima, suo malgrado, di una guerra di cui non è stato né attore né comparsa. Per la semplice ragione che mentre altri si dedicavano a costruire i presupposti della situazione farsesca in cui ci troviamo oggi, lui, Nello Letrari, silenziosamente e con discrezione continuava ad inventare e a regalarci eleganti spumanti trentini di alta e altissima qualità.

Il testo della lettera anonima e, per dovere di completezza, il comunicato stampa con il quale l’azienda ha reso pubblico questo episodio di sciacallaggio, aiutano, forse, a comprendere meglio cosa stia accadendo oggi nel mondo del vino trentino.

La lettera anonima

l l comunicato stampa firmato da Leonello Letrari

. a seguito della pubblicazione delle mie dichiarazioni, un anonimo e meschino interlocutore, cui va tutta la mia compassione, ha pensato bene di inviarmi lo sgrammaticato biglietto che allego in copia, invitandomi a tacere perché, cito testualmente: “non ci si ruffiana con i politici” .

Curiosa espressione quella usata dal mio anonimo e meschino interlocutore, che non può che richiamare alla mente di chi come me è entrato nell’età adulta prima della legge Merlin, poetiche immagini di rubiconde “maitresse” e dei loro numerosi figlioli.

Ad ogni modo, non me ne voglia questo miserabile autore di missive non firmate, io ho sempre espresso liberamente e a viso aperto il mio pensiero e continuerò a farlo in tutte le occasioni in cui me ne sarà offerta l’opportunità.

La mia storia professionale ed umana è lì a dimostrare che non ho mai cercato di compiacere i politici ed i potenti in ogni campo, anche perché grazie a Dio non ho mai avuto il bisogno di farlo.

Per quanto riguarda poi l’amico Tiziano Mellarini, tutti sanno che a volte le nostre opinioni collimano ed a volte no e che la stima e considerazione di cui mi onora non sono state di certo costruita sulle “ruffianerie”.

Un ultimo pensiero va poi all’Associazione Vignaioli ed al suo Presidente Nicola Balter (che sollevo sin d’ora dall’imbarazzo di manifestarmi la sua scontata solidarietà) perché se è lì che si cela il miserabile mittente di questa lettera vergognosa, v’è da chiedersi che senso abbia parlare di rappresentatività della categoria quando c’è chi non trova neppure il coraggio di discutere civilmente tra colleghi e ricorre a simili bassezze per sfogarsi.

La decisione dei vignaioli di sabotare la Mostra dei Vini Trentini, in programma a fine maggio, rischia di far saltare una situazione già al limite della resistenza. Di sicuro offre una rappresentazione realistica e piuttosto verosimile delle difficoltà, magari vere magari solo percepite ma per questo non meno Nicola Balter, presidente dei vignaioli del Trentinosignificative, in cui versa il mondo del vino trentino. Non so dire ancora se la reazione di Nicola Balter e dei suoi vignaioli sia o non sia proporzionata alla “provocazione”, chiamiamola così, della giunta provinciale, che ha deciso di sottorappresentarli nell’ambito della Consulta del Vino (1 solo voto su 15). Non è questo il punto. Almeno per ora. Vedremo come andrà la Mostra di maggio senza le etichette dei produttori indipendenti. Magari bene. Magari male. I bilanci li faremo dopo. Il fatto è, invece, che all’indomani di un Vinitaly non propriamente esaltante per il Trentino – chi ci è andato tutti i giorni se ne è reso conto -, il dialogo fra gli attori del vino trentino sembra si sia inceppato. Di questo bisogna prendere atto, al di la dei dettagli, delle sfumature, delle piccole polemiche, e delle piccole commedie, quotidiane. Il mondo del vino trentino sembra prigioniero di una visione autoreferenziale e frammentaria e fa fatica, anzi rinuncia, a impegnarsi dentro il percorso virtuoso di una dialettica in cui tutti i soggetti – e sono tanti e per fortuna diversi – si riconoscano fra di loro e si riconoscano, ancora prima che nella definizione strategica di un orizzonte da raggiungere, nel bisogno di individuare un obiettivo comune. E forse bisognerebbe (ri)cominciare proprio da qui. Con umiltà ma anche con coraggio. E magari anche con un po’ di ottimismo. Che non guasta mai.

Trentino, i vignaioli dimenticati

Pubblicato: aprile 15, 2011 in Scortesie
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I Vignaioli del Trentino ‘bocciano’ la composizione della nascente Consulta per il Settore Vitivinicolo. Chiedono il rispetto di una rappresentanza paritetica. E annunciano : non parteciperemo alla prossima Mostra Vini del Trentino 2011.

Nicola Balter (a destra), presidente dei vignaioli trentini

Trento, 15 aprile 2011 – L’assemblea dell’Associazioni Vignaioli del Trentino ha deciso – all’unanimità – di non accettare la proposta dell’Assessorato Provinciale all’Agricoltura in merito al numero di componenti la nascente Consulta.
Questo perché – secondo i Vignaioli – viene a mancare il principio di ‘pariteticità’ ( vale a dire: un voto per ogni categoria, indipendentemente dalle diversificate strutture aziendali ).
La pariteticità, per altro, era stata ampiamente prevista nel corposo Dossier sulla riorganizzazione del Piano Vitivinicolo Trentino, presentato a suo tempo dalla Fondazione Mach.
La nostra Associazione, comunque, ribadisce che condivide in toto il suddetto Dossier, ma non intende accettare le ultime – quanto impreviste e per certi versi incomprensibili – richieste dell’Assessorato provinciale, che di fatto avalla principalmente le proposte avanzate dalla Cooperazione vitivinicola. Che si ‘auto assegna’ ben 6 rappresenti.
La decisione è scaturita da un voto unanime, presenti una cinquantina di soci vignaioli, di fatto tutte le aziende agricole che operano sul mercato con il proprio marchio.
Non solo. L’assemblea ha inoltre deciso di disertare l’imminente edizione Mostra Vini del Trentino 2011.
L’Associazione Vignaioli, comunque intende proseguire il suo impegno nella tutela e valorizzazione dei vini trentini, proponendoli in manifestazioni più
consone alla filosofia di una produzione enoica maggiormente legata alle specificità territoriali trentine