Archivio per marzo, 2011

Mediobanca promuove le coop vitivinicole

Pubblicato: marzo 31, 2011 in A Latere
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Roma, 29 marzo 2011 – “Anche nel 2010 le cantine di Fedagri-Confcooperative si attestano ai vertici della viticoltura nazionale”. Così il presidente del Settore Vitivinicolo di Fedagri Adriano Orsi commenta i risultati dell’indagine sul settore vinicolo condotta dall’Ufficio Studi di Mediobanca che su un campione di 103

Adriano Orsi, presidente del Settore Vitivinicolo di Fedagri

principali società italiane operanti nel settore vitivinicolo nazionale (27 delle quali aventi forma giuridica cooperativa), colloca nei primi 3 posti della classifica per volumi di vendite Cantine Riunite & CIV, CAVIRO e Cantine Mezzacorona, tutte aderenti a Fedagri-Confcooperative.

 

Secondo lo studio Mediobanca, il settore guarda al futuro con aspettative positive. Se nel 2009 solo il 39,3% delle imprese ha segnato un progresso nel fatturato, per il 2010 la percentuale è quasi raddoppiata (77,2%) e le attese sono ancora più rosee per il 2011 (94% circa del campione).

Sul primato in classifica delle cantine aderenti a Fedagri, il presidente Maurizio Gardini spiega: “per raggiungere livelli di competitività resta fondamentale la dimensione aziendale, anche se il vero punto di forza delle nostre cooperative vitivinicole associate resta il forte radicamento con il territorio in cui sono storicamente insediate”.

Secondo il Centro studi Elabora Confcooperative, le cantine cooperative aderenti a Fedagri hanno vinificato, nel 2010, uve provenienti per l’85,7% dai propri soci conferenti, con punte del 100% nelle cooperative di piccole dimensioni, che rappresentano il 77% delle cantine aderenti all’Organizzazione.

A Fedagri-Confcooperative aderiscono un totale di 415 cantine cooperative, in rappresentanza di quasi 140.000 produttori vitivinicoli. Il fatturato aggregato complessivo supera i 2,5 miliardi di euro. Il 51,1% delle cooperative si trova al Nord, il 14,2% al Centro ed il restante 34,7 al Sud Italia.

Dopo tre anni di presidenza Sartori, Emilio Pedron torna alla guida del Consorzio Tutela Vini Valpolicella. Suoi vice: Daniele Accordini, direttore generale della Cantina Valpolicella Negrar, riconfermato nell’incarico, e Cristian Marchesini, produttore della zona classica, già consigliere nel precedente cda. Dall’ultimo mandato di Pedron, molte cose sono cambiate, soprattutto nel ruolo che la legge assegna all’ente. Dal 2010 i consorzi di tutela non si occupano più di controlli, mentre prioritaria è diventata l’attività di tutela e promozione della denominazione. “In questo senso il lavoro svolto nel primo anno di attività ha dato buoni risultati – dice Pedron – e per il 2011 il calendario è fitto di impegni. Per questo – prosegue – il mio ritorno deve avere lo scopo di proseguire e consolidare il successo raggiunto da questa denominazione ed è con questo spirito che affronto il nuovo impegno che ho assunto nei confronti del Consorzio e del territorio. Per proseguire il lavoro iniziato – conclude Pedron – occorre il consenso di tutti: dei consiglieri di amministrazione e degli associati, perché solo un lavoro di squadra può mantenere quel reddito ben distribuito all’interno della filiera del Valpolicella che tuttora è il più elevato d’Italia”. Soddisfazione da parte del presidente uscente Luca Sartori per l’elezione di Pedron. “Sono felice di passare il testimone a una persona che già conosce profondamente il territorio e la sua denominazione – dice – e collaborerò con lui e il Consorzio sia nel mio ruolo di consigliere di amministrazione sia in quello di presidente di Siquria; l’organismo che ora si occupa dei controlli di tracciabilità sulla filiera continuerà a lavorare in stretta sinergia con il Consorzio per tutelare al meglio il valore di questa denominazione”. A chiusura del suo mandato come presidente, Sartori ringrazia per il lavoro svolto i consiglieri di amministrazione che lo hanno affiancato durante il suo mandato; consiglieri che in buona parte sono stati riconfermati nel nuovo cda “e che sono convinto – dice Sartori – supporteranno il nuovo presidente con lo stesso impegno con il quale mi hanno sostenuto”.

DARIO LOISON E I FOODBLOGGER

Pubblicato: marzo 30, 2011 in A Latere, Cucina
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Di Alessandra Prizzon (gustosamenteinsieme.blogspot.com/) – Chi si avventura nel web, inevitabilmente prima o poi entra in contatto con i blog, quelle pagine personali, gestite da varie piattaforme come Blogger, WordPress, ecc. che permettono alle persone di esprimere a tutto il mondo se stesse, i loro hobby, le loro idee, esperienze,…
Sì, perché non dimentichiamoci che la rete, questo “spazio” dove ora siamo io e voi che mi leggete, è uno spazio così grande e complesso che può essere definito un “mondo”.
All’interno di questo mondo, i foodblogger, ossia gli appassionati di cucina e cultura enogastronomica, sono un fenomeno a crescita esponenziale, estremamente vivace, a volte competente, ma soprattutto con una gran voglia di condividere la passione per la cucina ed il cibo che li accomuna.
Anche Dario Loison, titolare della “Loison. Pasticceri dal 1938”, si è imbattuto come altre realtà del settore alimentare, nei foodblogger, instaurando con loro un bellissimo rapporto di scambio ed investendovi anche risorse aziendali; con la differenza, tuttavia che la “Loison. Pasticceri dal 1938” è ancora un laboratorio artigianale e non ha certo le dimensioni di altre aziende che portano avanti questo sodalizio con i blogger.
Dario mi ha raccontato il suo incontro con i blogger lo scorso anno in un’intervista che ripropongo, perché nel frattempo le sue iniziative per coinvolgere la rete si sono moltiplicate e sarà presente anche a “Vinitaly 2011”, neanche a dirlo con qualche nuova sorpresa.

L’INTERVISTA

Alessandra Prizzon -: Come Dario Loison ha scoperto il mondo dei “foodblogger”?

Dario Loison-: Ho scoperto i foodblogger almeno 3-4 anni fa, perché uso il web da sempre, ossia dal 1994, e credo nella sua indispensabile integrazione aziendale in ogni processo.

A.P.-: Perché ha deciso dare spazio ai blog all’interno del suo sito?

D.L.- Perché credo che oggi siano un sistema di comunicazione indispensabile da integrare in ogni attività commerciale.

A.P.-: Quale tipo di sinergia si sta creando tra la Loison e la blogsfera?

D.L.-: Le sinergie della blogsfera sono interessanti nella politica di comunicazione con il cliente/consumatore, quest’ultimo, infatti, essendo attento, preparato e “gourmet”, ha sempre maggior attenzione e conoscenza del web, da dove attinge informazioni di ogni genere relativamente al prodotto di qualità di suo interesse.
Rivelandosi, dunque, un nostro interlocutore “selezionato”, ci sentiamo particolarmente sensibili e attenti nei suoi confronti.
Volendo essere un po’ tecnici, possiamo dire che anche la piccola azienda artigiana nelle sue politiche di marketing ha trovato enorme beneficio dall’utilizzo del web per affinare le tecniche di comunicazione odierne, applicando il one-to-one marketing e “customizzando” il servizio velocemente e a costi relativamente contenuti, requisito ormai fondamentale del dinamismo aziendale nel campo Information Technology (I.T.)!
I blogger possono essere strumenti moltiplicatori di contatto e di comunicazione prodotto, anche se poi bisogna tenerli sempre vivi e interessati; questa parte della comunicazione si rivela a volte un impegno gravoso, ma necessario.

A.P.-: Che cosa pensa del marketing non convenzionale o comunque delle nuove strategie di marketing?

D.L.-: Il marketing non convenzionale è oggi questo. Anche se tra 6 mesi non sarà più tale, o subirà delle evoluzioni vista la velocità di internet.
E’ comunque il terreno prediletto da noi, essendo una piccolissima azienda, un laboratorio artigiano di pasticceria, dove quindi i budget non sono consistenti e devono essere ottimizzati.
Poi, per scelta personale e pertanto aziendale, amiamo la diversità, la distinzione, la peculiarità e quindi l’unicità del nostro prodotto e conseguentemente cerchiamo anche di comunicarlo allo stesso modo, cioè con un po’ di innovazione e creatività!
Diciamo quindi che amiamo il marketing e per questo ne usiamo tutte le sue declinazioni, finalizzate a comprendere al massimo il nostro cliente ed il nostro prodotto.
Questo lo facciamo ogni giorno confrontandoci in un’ottica di medio termine.

A.P.-: Che cosa pensa dei blog come elemento di comunicazione, anche rispetto ad un’azienda come la sua, che sa già comunicare molto bene il suo prodotto?

D.L.-: Oggi il mondo dei Blog è un elemento da non trascurare.
A mio avviso è ancora più interessante per alcuni settori, per esempio i produttori di vino che devono dedicare molto tempo alla promozione del loro prodotto. Credo siano obbligati a passare attraverso l’uso del blog. Naturalmente questo discorso vale per chi fa vino di qualità, da poesia: se fai un vino in brick o da 2 euro a bottiglia, non sarà certo per un consumatore attento e informato da blog!
A noi piace quello che facciamo, ci piace il nostro prodotto ed è conseguente che non ci pesa parlarne con i nostri clienti, diffondere il nostro verbo di qualità.
A.P.-: Ritornando all’azienda Loison, direi che questa è un ottimo esempio di “passaggio generazionale”: ma dove veramente le nuove strategie hanno fatto la differenza, riuscendo comunque a mantenere il legame con la tradizione?
D.L.-: Dal fare a un tanto al chilo, “a spanne” , o dall’usare il Q.B., siamo passati, con il mio rientro in azienda nel 1994, a fare le ricette con pesi, tempi, metodi e percentuali; poi, anche nell’area commerciale siamo passati a capire chi era o potesse essere il nostro cliente e cosa fosse meglio/opportuno/intelligente/economico vendergli, affinché potesse essere soddisfatto pienamente ed essere il nostro primo promotore verso nuovi clienti.

A.P.:- La qualità è un valore che la Loison ha fatto propria e si vede. Come vengono selezionate le materie prime, che, a mio modesto avviso, sono alla base del concetto di qualità?

D.L.-: Un prodotto ha sempre una componente di successo che parte dalle materie prime, nel campo alimentare il 70 % del successo di una preparazione deriva dalla qualità delle materie utilizzate, che devono essere quindi il più possibile uniche! Ecco perché la loro selezione è un mio compito, il più impegnativo, che necessita di profonda formazione e conoscenza.

A.P.:- Come mai l’estero incide così tanto sul fatturato dell’azienda? In Italia non si comprende il valore di un prodotto così particolare sotto certi aspetti, oppure è una scelta aziendale puntare su altri mercati?

D.L.-: Sono esterofilo per natura; parlo correttamente l’inglese ed essendomi confrontato negli anni con i mercati esteri, ho compreso il valore e la forza dei prodotti LOISON come Made in Italy nel settore Food, in questo ci distinguiamo e a questo puntiamo con orgoglio.

Dario Loison vi aspetta tutti foodblogger o meno al Vinitaly 2011 – Pad C Agrifood  stand 29.