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parlareQuando, oggi pomeriggio, dall’ufficio stampa di “Baldo Speziale”, un festival enogastronomico che si svolge in Trentino durante l’estate, ho ricevuto la nota che copio e incollo qui sotto, ho pensato ad uno scherzo. Lo scherzetto di qualche buontempone, ancora immerso nel clima di Halloween. Ma oggi, non è il 3 novembre? E il festival non si era concluso fra fine agosto e inizio settembre? Siccome ormai non mi fido troppo della mia memoria, sono andato a dare un’occhiata sul sito della manifestazione (www.baldospeziale.it), per controllare le date. Per una volta non mi sono sbagliato: l’ultima iniziativa in calendario si è svolta il 3-4 settembre. Da allora, sono trascorsi, gusti giusti, due mesi. E a distanza di due mesi, oggi, i comunicatori a cui si sono affidate le amministrazioni locali che hanno finanziata la manifestazione, ci informano con entusiasmo degno di miglior causa del successo mediatico dell’evento. Due mesi, per comunicare urbi et orbi, che le cose sono andate bene. Anche meglio del previsto. Due mesi per contare <<migliaia di visitatori per il Mercatino degli Speziali, 1500 visitatori a DegustaNago, 3500 contatti con stampa locale e nazionale, 800 le persone che hanno partecipato al tour “Di malga in malga” di Avio, in centinaia hanno affollato le cantine di Avio, in 180 hanno scelto le degustazioni guidate di Nago per non dire dello spettacolo al giardino segreto di Ala, i 150 spettatori al coro alla Sega di Ala…>>. Per impiegarci due mesi a rendicontare un tale successo, c’è da immaginare che i ragionieri del festival li abbiano contati uno ad uno, i visitatori e i contatti stampa. Avranno usato il pallottoliere e la vecchia tavola pitagorica. E di sicuro avranno fatto anche la prova del nove, per essere sicuri che i conti tornassero. E fossero precisi al centesimo. Da giornalista, tuttavia, mi chiedo dove stia ora, a distanza di due mesi dai fatti, la notizia. E’ come festeggiare il Natale a Pasqua e la Pasqua a Ferragosto. C’è qualcosa di sballato in questa comunicazione asincrona; e dubito che a novembre possa interessare ancora a qualcuno sapere come si è concluso, a settembre, Baldo Speziale. Mi sembra l’ennesima prova che c’è qualcosa che non va nel sistema della comunicazione istituzionale del Trentino. E mi fermo qui. Almeno per ora.

Il testo integrale del comunicato stampa ricevuto oggi 3 novembre 2011

È ANCORA RECORD PER BALDO SPEZIALE
TV, WEB E MEDIA ESALTANO IL FIORDO DELLE ALPI

ROVERETO (TRENTINO), 03 NOVEMBRE 2011 – E’ proprio il caso di dirlo: il successo della seconda edizione di Baldo Speziale è andato oltre le più rosee previsioni. Migliaia di visitatori per il Mercatino degli Speziali, 1500 visitatori a DegustaNago, 3500 contatti con stampa locale e nazionale, 800 le persone che hanno partecipato al tour “Di malga in malga” di Avio, in centinaia hanno affollato le cantine di Avio, in 180 hanno scelto le degustazioni guidate di Nago per non dire dello spettacolo al giardino segreto di Ala, i 150 spettatori al coro alla Sega di Ala, i numerosissimi visitatori che si sono lasciati sedurre dalla mostra Pelle di Brentonico e i molti entusiasti che si sono iscritti ai vari laboratori di tintura con le erbe del Baldo.

Sono questi i numeri che attestano il successo di pubblico e di attenzione per la seconda edizione di Baldo Speziale, la manifestazione incentrata sulle erbe officinali declinate nei loro vari aspetti, dal potere curativo, ai segreti degli antichi speziali, dalle antiche e nuove ricette, alle applicazioni nella cosmesi ma ricca anche di appuntamenti legati all’economia, alla scienza, allo spettacolo e all’intrattenimento promossa nel corso dell’estate dal Patto Baldo Garda e l’ApT Rovereto Vallagarina con i Comuni di Ala, Avio, Brentonico e Nago.

Baldo Speziale ha goduto di una forte attenzione da parte dei media. I numerosi articoli pubblicati dalle testate locali hanno raggiunto gli oltre 800 mila lettori che sono il bacino d’utenza dei tre quotidiani trentini. Baldo Speziale si è ritagliato una posizione anche nei palinsesti televisivi sia delle due emittenti private Rttr, Tca che della Rai, in SìViaggiare, Radio Capodistria, A come Alpi e Girovagando in Trentino.

Ottima anche la presenza nei siti internet. Un’ulteriore dimostrazione del consolidamento della manifestazione a livello nazionale.

Dunque anche l’edizione 2011 di Baldo Speziale chiude con un bilancio lusinghiero che soddisfa gli organizzatori non solo perché la manifestazione è spalmata sul territorio e fa rete tra le tante località, ma anche per la forte rivitalizzazione in chiave turistica, storica e ambientale che promuove il ricco patrimonio del Trentino.

Oggi abbiamo bisogno di ritrovare il contatto con la natura e Baldo Speziale rappresenta il turismo più autentico quello che ti restituisce il feeling con la tua terra, che te ne racconta la storia, la ricchezza, la particolarità. Baldo Speziale è tutto questo.” Parola di Tiziano Mellarini, Assessore provinciale al turismo e promozione che aggiunge: “Baldo Speziale rappresenta una proposta turistica capace di valorizzare gli elementi distintivi del territorio: connubio perfetto tra la nostra storia e le bellezze paesaggistiche del Baldo.”

Ma non solo: “Un territorio cresce con una progettualità coordinata e Baldo Speziale ha fatto sistema tra territori unendo il Baldo, la Vallagarina e il lago di Garda in un progetto che ha valorizzato la diversità dell’offerta che è il motore per l’affermazione del prodotto turistico.”

Soddisfazione condivisa anche da Enrica Bettini presidente ApT: “Abbiamo avviato un processo di rilancio turistico che guarda alla valorizzazione della natura, la ricchezza del territorio, le sue peculiarità e la prima edizione di Baldo Speziale è servita per mettere le basi di questa formula, la seconda per radicarle. Il processo richiede tempo e impegno da parte di tutti, ma io sono ottimista perché credo nel “turismo lento”. Un turismo che permetta al visitatore di ritrovare l’armonia della terra.”

Baldo Speziale, infatti, attraverso numerosi e diversificati eventi, ha consentito a turisti e locali di conoscere e apprezzare una terra che è ricca sia in chiave scientifica che enogastronomia e turistica. Abbinamenti vincenti capaci di unire la gioia delle escursioni su prati in fiore al piacere della gola con prodotti locali gustati nelle belle cornici delle malghe e delle cantine.

E anche rimanere incantati dalle numerose specie endemiche del parco botanico di Brentonico, fare la conoscenza della rarità e delle virtù terapeutiche e officinali delle erbe che crescono sul Baldo. Senza scordare di allietare la giornata con momenti di relax con uno spettacolo, un concerto, un’ottima degustazione o una visita tra le  bancarelle del Mercatino degli Speziali.

Il segreto del successo di Baldo Speziale sta proprio in questo. Nell’essere un grande contenitore di eventi diversi ma tutti orientati a un turismo incentrato sulla natura incontaminata, per ritrovare ambienti, colori, odori della vera tradizione montana. È questa la ricetta del successo: offrire un’imperdibile possibilità di fare una viaggio tra le incantevoli bellezze della nostra terra.

2927147_640pxBreve aggiornamento al post della settimana scorsa intitolato “Trentodoc o della comunicazieone autoreferenziale“: il servizio informazioni di Trentodoc (info@trentodoc.com) non ha ancora risposto alla mia email, inviata una decina di giorni fa. La sezione del sito riservata ai giornalisti è ancora off line. L’elenco dei produttori di Trendoc non è ancora stato aggiornato. Insomma, siamo passati dall’autoreferenzialità all’afonia. Eppure mi pare che le scampagnate promozionali a Roma e a Madrid, siano finite.  A proposito, come sono andate? Qualcuno, in Trentodoc, vorrebbe cortesemente farcelo sapere? O dobbiamo pensare che l’afonia di queste settimane sia diventata permanente. A meno che, naturalmente,  non si tratti invece di un’astutissima strategia di marketing. In questo caso, ci leveremmo tanto di cappello: saremmo di fronte ad un capolavoro comunicazionale!

Ma i promotori istituzionali del Trentodoc ci sono o ci fanno? Ma credono che per promuovere efficacemente un marchio, basti organizzare serate, anzi settimane, per happy few, fra Roma e Madrid, come stanno facendo in questi giorni (a proposito: sarebbe interessante sapere quanto costano e sarebbe utile sapere quale è il ritorno economico in termini di bottiglie vendute e di crescita di appeal), credono davvero basti fare questo, trascurando tutto il resto; per esempio la comunicazione spicciola con gli addetti ai lavori e, soprattutto, con i consumatori. Che, al giorno d’oggi, quando hanno bisogno di un’informazione accendono internet, digitano un indirizzo, cercano un contatto email e scrivono. Aspettandosi una risposta pressoché immediata, viste le caratteristiche del mezzo che stanno usando. Dico questo, con un tono piuttosto polemico e spero si capisca, perchè in questi giorni mi è capitata una cosa che mi pare la racconti lunga circa le falle del sistema di comunicazione messo in piedi per far conoscere il marchio del nostro metodo classico. Giorni fa, ho cercato di mettermi in contatto con il servizio informazioni di trentodoc, utilizzando l’indirizzo email indicato sul sito istituzionale (info@trentodoc.com). Nei giorni precedenti avevo provato più volte ad accedere alla Press Room di trentodoc (non si capisce poi perché la sezione non si chiami semplicemente sala stampa, almeno nella versione italiana della pagina). Ricerca inutile: la sezione riservata ai giornalisti continuava, e per la verità continua, ad essere fuori servizio. Avendo bisogno del materiale per lavoro, mi sono deciso a scrivere un’email, chiedendo, fra l’altro, anche qualche delucidazione circa la lista dei produttori pubblicata sul sito; nella quale non compaiono un paio di aziende che si sono aggregate recentemente. Oggi è martedì, la email la ho inviata venerdì. Un tempo ragionevole, mi pare per una risposta in posta elettronica. Risposta che, tuttavia, non è ancora arrivata. La sala stampa è ancora inattiva e l’elenco dei produttori non è stato ancora aggiornato (mancano nell’elenco Gaierhof e Cantina Rotaliana di Mezzolombardo). Ma, soprattutto, questo blog non è ancora riuscito ad avere a disposizione il materiale su cui avrebbe voluto cominciare a lavorare, per contribuire a promuovere seppure criticamente, come è nel mio stile, l’immagine del trentodoc. Informazioni utili, insomma, niente, non pare ci sia modo di ottenerne. Però per contrappeso, il sito ci informa, in bella evidenza, udite udite che a novembre cadranno bollicine su Trento e che nel frattempo la promozione del metodo classico si è spostata a Roma e a Madrid. Sarà per questo, perchè è impegnato in serate luccicanti ed elitarie nei locali più alla moda delle grandi capitali d’Europa, che chi lo dovrebbe fare, non ha ancora trovato il modo di occuparsi dell’abc della comunicazione on line. Perché, detto per inciso, al consumatore sono convinto interessi di più avere sotto mano una lista aggiornata delle etichette e dei produttori, anziché sapere che il metodo classico di Trento in questi giorni viene presentato in qualche serata di gala Madrid. Informazione gravida di autoreferenzialità, ma poco utile al consumatore. E, tutto sommato, anche al giornalista.